Il Canto di Natale del JOTA-JOTI

Il Canto di Natale del JOTA-JOTI

(con tante scuse a Charles Dickens)

Come i tre spiriti che fanno visita ad Ebenezer Scrooge, anche noi oggi vedremo cosa ci dicono lo Spirito del JOTA-JOTI passato, quello presente, e quello futuro.

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Lo Spirito del JOTA-JOTI futuro ci porta una grossa novità.

La Federazione Italiana dello Scautismo, qualche mese fa, ha deciso di riconfermarmi l’incarico di National JOTA-JOTI coordinator per tutto il JOTA-JOTI 2018, e nel frattempo aveva già individuato il coordinatore futuro. Un futuro che inizia oggi, perché oggi facciamo il passaggio di consegne.

Il nuovo coordinatore è Giuseppe Bocchino, che mi ha scritto queste righe per presentarsi:

Sono Giuseppe Bocchino, ho 23 anni e sono membro della Sezione di Portici del CNGEI da 16 anni. Sono stato Vice Capo Reparto e Capo Reparto lavorando in Branca E per circa 6 anni. Da non molto tempo sono a Trieste e collaboro con il Reparto locale. Ho completato la mia formazione conseguendo il Wood Badge. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare e portare avanti i programmi di questi anni. Guardo con eccitazione l’avvicinarsi dell’evento del prossimo che sicuramente avrà una grande eco essendo a ridosso del Jamboree.

Da parte mia aggiungo che Portici è una delle culle dello scautismo italiano, ed il luogo dove per la prima volta B.-P. incontrò degli scout italiani. Questo promette bene!

Lo abbiamo visto all’opera quest’anno su IRC come operatore di canale.

Io e Giuseppe abbiamo già avuto occasione di confrontarci sul futuro di questo evento, ed a breve vi annuncerà le prossime iniziative. Sono sicuro che non solo manterrà le tante cose buone fatte, ma ne introdurrà di nuove! Ovviamente, io rimango a sua disposizione per il futuro.

Da domani, ogni email indirizzata a jota-joti@scouteguide.it arriverà a lui e non a me.

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Lo Spirito del JOTA-JOTI presente ci racconta invece com’è andato l’evento 2018.

Nei giorni scorsi ho mandato a Richard Middelkoop, il coordinatore mondiale, il rapporto sulla partecipazione italiana al JOTA-JOTI 2018.

Quest’anno il risultato è stato molto buono. La mia stima è che le associazioni italiane appartenenti alla FIS abbiano fatto partecipare circa 1000 ragazzi/e, aiutati da 190 capi e 100 visitatori (fra i quali 60 radioamatori). Dunque circa 1300 persone.

Parlo di stima perché questi numeri sono stati ottenuti così: in primo luogo dalle vostre verifiche, inviate a me, poi dai dati di chi non ha mandato a me la verifica ma ha comunque inviato i propri dati sul sito mondiale jotajoti.info, infine da una stima mia dei numeri dei gruppi che per errore in buona fede non hanno mandato nulla.

Purtroppo infatti, come ben sa chi segue questa mailing list, quest’anno un gruppo di persone estranee all’organizzazione italiana del JOTA-JOTI ha messo su un sistema di “verifiche” parallelo a quello FIS, copiandone spudoratamente il questionario. Non mi dilungo su questa vicenda che ho già affrontato qui: https://www.jotajoti.it/?p=830

Ho avuto quest’anno 15 verifiche dal mio questionario, ed oltre a queste ho avuto alcuni dati da 9 gruppi che li avevano inseriti sul sito mondiale. Considerando che comunque sul sito mondiale c’erano circa 90 iscrizioni, anche togliendo quelle duplicate, quelle di gruppi che alla fine non hanno partecipato, sono arrivato ad una stima prudente di 35 gruppi italiani partecipanti.

Ricordo comunque che la partecipazione al JOTA-JOTI si conclude con l’invio della verifica. Altrimenti si fa la fine di quel radioamatore che aveva comprato l’apparato più potente sul mercato, ma aveva dimenticato di collegare l’antenna.

Nelle stime ho seguito sempre la massima prudenza. Le affermazioni mirabolanti le lascio ad altri.

Rispetto agli 800 partecipanti dell’anno scorso, c’è un bel passo avanti. Si sa che la vittoria ha cento padri, e dunque qualcuno sta già cercando di accampare meriti che non ha.

Il grosso incremento quest’anno è stato nei gruppi alla loro prima partecipazione (più della metà), e soprattutto nei gruppi che hanno partecipato via internet. Questo è dovuto ad un maggior uso dei social per pubblicizzare l’evento, alla realizzazione di un opuscolo informativo, ed anche all’aver coinvolto le segreterie regionali Agesci, molte delle quali hanno ben risposto.

Il secondo fattore che ci ha aiutato, quest’anno, è stato sicuramente il miglioramento della situazione su Scoutlink; avere un coordinatore nazionale di Scoutlink ha facilitato la buona riuscita dell’evento, con molti più operatori di canale rispetto al passato, ed anche la sua pubblicizzazione.

Il terzo fattore è stato aver semplificato le modalità d’iscrizione; quest’anno, infatti, occorreva solo iscriversi sul sito mondiale, e quel sito ha funzionato molto meglio. Ho avuto pochissime segnalazioni di malfunzionamenti!

Altri risultati positivi di quest’anno sono stati un buon equilibrio ragazzi/ragazze (in passato c’era un forte sbilanciamento a svantaggio del gentil sesso). Sono stati riferiti collegamenti con oltre 50 altre nazioni, ed ho avuto notizia di conversazioni anche sul canale ScoutLink in lingua araba.

Ho avuto il piacere di riportare nel resoconto italiano che da noi il morse (CW) è ancora molto usato. Fra le attività che ho segnalato, quella di un gruppo che per fare un JOTA-JOTI ancor più rispettoso dell’ambiente, ha insegnato ai ragazzi come si riciclano i computer vecchi, apparentemente inutili.

Sui canali IRC, in generale, mi è stato riferito che la moderazione è andata molto bene.

Infine, la fortuna del principiante si è fatta sentire. Il gruppo Cecchina 1, al suo primo JOTA-JOTI (fra l’altro è stato l’unico gruppo del Lazio a mandare una verifica) è riuscito a parlare con scout di parecchie nazioni molto lontane, fra cui l’Uzbekistan e il Vietnam, associazioni nate da poco ed in corso di riconoscimento!

Potete trovare alcune foto sulla pagina facebook del Jota-Joti in Italia:

https://www.facebook.com/jotajoti.it 
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Per ultimo arriva lo Spirito del JOTA-JOTI passato.

 

Sono passati 11 anni da quando ho iniziato quest’avventura, ed un bilancio è necessario.

1.     La situazione prima della mia nomina

Fino al 2007, l’Italia e la Federazione Italiana dello Scautismo non avevano un coordinatore nazionale JOTA-JOTI. Vi erano solo iniziative sporadiche (talvolta locali, talvolta più ampie ma comunque legate ad una singola associazione), e non c’era un punto centrale d’informazione italiano. I gruppi che partecipavano erano sempre i soliti, e vivevano spesso il JOTA-JOTI in maniera “localistica”, contattando soprattutto altri gruppi scout italiani. La dimensione internazionale dell’evento, invece, era quasi totalmente assente.

La maggior parte dei gruppi usava o solo la radio, o solo internet. Raramente c’era sinergia fra le due “anime” dell’evento.

I gruppi con tradizioni radio, inoltre, spesso curavano soprattutto alcuni dettagli d’interesse per i radioamatori più che per i ragazzi, come ad esempio l’uso di “nominativi speciali” (un identificativo speciale da usare per la stazione radio durante il JOTA; non è assolutamente necessario per le finalità educative dell’evento, ma ai radioamatori piace molto). Un altro problema era che i radioamatori sono abituati a fare dei “contest”, ovvero delle competizioni in cui conta il numero di stazioni radio contattate, e non a far parlare i ragazzi in radio con altri scout a lungo. Ogni qualvolta si cercava di coinvolgere qualche radioamatore estraneo allo scautismo, occorreva attenuare questa sua naturale tendenza. Un ulteriore problema era che alcuni radioamatori molto tradizionalisti non vedevano di buon occhio la presenza di attività su Internet, cercando di avversarle in tutti i modi.

Infine, come dicevo, solo alcuni gruppi nelle associazioni FIS erano a conoscenza di queste attività e dunque la presenza italiana era scarsa.

2.     Cosa ho fatto per cambiare le cose

I primi passi per pubblicizzare il JOTA-JOTI risalgono in realtà a prima della mia nomina. Già nel 1999 avevo scritto un articolo su Proposta Educativa. Inoltre, verso il 2005 ero infatti in pattuglia internazionale AGESCI ed in collaborazione con Giovanmaria Garavello (delle specializzazioni), su mandato dei rispettivi settori avevamo iniziato alcune attività di traduzione delle circolari dell’OMMS e pubblicità in eventi associativi (come RoverWay 2006) o sulle riviste associative. Sempre in quegli anni avevo anche collaborato con gli organizzatori mondiali per garantire che i server per l’iscrizione all’evento fossero anche in italiano.

Da quando ho avuto un mandato FIS, la mia azione si è svolta lungo queste linee:

  • diffondere la conoscenza dell’evento
  • riportarlo su fini educativi ed internazionali piuttosto che localisti ed esclusivamente tecnici, in particolare combattendo la tendenza a fare di tutto un contest, e quella ad enfatizzare i nominativi speciali
  • far vedere all’estero la presenza italiana

 

2.1.                    Diffondere la conoscenza dell’evento

Per prima cosa ho aperto una mailing list (appoggiandomi a scoutnet.org, sito che offre servizi di mailing list anche al bureau mondiale.)

Ho poi contattato tutte le persone che in qualche modo risultavano negli archivi del defunto settore radio scout Agesci, si erano iscritte sul server mondiale, o comunque risultavano essere state interessate al JOTA-JOTI. Ho spedito centinaia di lettere, invitando le persone ad un incontro di persona e ad iscriversi alla mailing list.

Il primo incontro JOTA-JOTI organizzato dalla FIS si è tenuto il 5-6 aprile 2008 a Roma. Hanno partecipato oltre 60 persone di AGESCI, CNGEI e anche MASCI. In quell’occasione forse per la prima volta si sono incontrate persone che fino ad allora avevano fatto solo attività radio con persone che avevano fatto solo attività Internet. Sono state iniziate relazioni personali, ed è stata presentata la visione dell’OMMS su questo evento.

Alla fine del convegno erano iscritte circa 150 persone sulla mailing list.

Negli anni ci sono state varie riunioni di persona (2008 già citata, nel 2011, nel 2014 e nel 2016) ma periodicamente si sono tenute riunioni via internet per evitare alle persone di viaggiare (si è scelto di farle via internet invece che via radio perché è più facile per un radioamatore collegarsi ad Internet che per un non radioamatore trovare le attrezzature e le licenze per parlare via radio).

Nel 2010, in occasione del centenario dell’Associazione Mondiale Guide ed Esploratrici, mi fu chiesto di provare a spingere per avere una buona partecipazione italiana al Thinking Day On The Air (TDOTA) e al Thinking Day On The Internet (TDOTI), equivalenti del JOTA e del JOTI che si svolgono a febbraio durante il Thinking Day e sono rivolti esplicitamente alle Guide. Va detto che il riscontro è stato molto limitato, e dunque non ho insistito sull’evento negli anni successivi.

Negli anni ho scritto vari articoli sulla stampa associativa Agesci e Cngei (non sempre a nome mio), ed ho fatto pubblicare articoli e bollettini sul sito FIS.

Sempre nel 2010 ho aperto il sito www.jotajoti.it su cui sono riportate le informazioni più importanti per l’Italia.

Tale sito, aggiornato costantemente, è sempre stato aperto ai contributi di chiunque ha voluto offrirne.

La mailing list ha oggi circa 250 iscritti; la formula dell’email occasionale (mai più di una decina all’anno, comunque, salvo i giorni dell’evento) si è rivelata molto più efficace e tempestivo del vecchio sistema della “circolare” annuale. Questa formula ha anche consentito a Giovanni della segreteria FIS di inoltrare al consiglio federale o alla presidenza FIS le comunicazioni più importanti. La mailing list costituisce inoltre ad oggi il database più completo delle persone in Italia interessate al JOTA-JOTI.

Infine, è stato predisposto un opuscolo informativo sul JOTA-JOTI.

2.2.                    Attenzione ai temi educativi.

In questi anni ho cercato di spingere il JOTA-JOTI verso fini educativi ed internazionali piuttosto che localisti ed esclusivamente tecnici.

In tutti i comunicati e nelle spiegazioni su come funziona l’evento, ho sempre insistito sull’importanza di comunicare soprattutto con scout esteri. Questo, che può sembrare scontato, non lo era affatto fino al 2008.

Analogamente, ogni volta che ho potuto, ho spinto per proporre l’evento a tutte e tre le branche delle nostre due associazioni.

Nel 2010 ho accettato la pressante richiesta di vari radioamatori di coordinare tutte le richieste di “nominativi speciali” da inviare al ministero. Questi nominativi non hanno alcuna utilità educativa o tecnica, ma sono comunque apprezzati dai radioamatori. Dunque possono essere una piccola ricompensa per degli hobbisti che dedicano il loro tempo ad aiutarci nelle nostre attività. Tuttavia, l’esperienza di quell’anno è stata abbastanza deludente in termini di tempo richiesto per questo coordinamento e di ricadute educative (nulle) per cui ho deciso di non ripeterla. D’altronde, chi è interessato può comunque richiedere in autonomia il nominativo speciale (come tanti gruppi fanno).

Sempre per incoraggiare l’interazione fra scout più che il tecnicismo dei collegamenti, non ho mai organizzato alcun “contest”.

Nel 2012 a livello mondiale si è deciso che JOTA e JOTI fossero un solo evento. In Italia avevamo già iniziato a seguire questa strada (con un solo coordinatore sia per JOTA che per JOTI). Questo serve ad evidenziare ai ragazzi che l’importante è vivere la fraternità internazionale, e non lo strumento usato. Su questo punto, tuttavia, ci sono ancora alcune resistenze in Italia.

Infine, pur senza bloccare attività “spontanee” che venivano dalla base, ho sempre badato più a proporre attività legate ai temi dell’internazionalismo che di tecnica pura. Ad esempio, quando il tema mondiale è sembrato poco rilevante (come nel 2013 e nel 2014), in una riunione preparatoria con i gruppi partecipanti ne abbiamo proposto uno “aggiuntivo” per l’Italia.

Non sono mancati ovviamente anche i giochi più leggeri, come quello del disinnesco delle bombe introdotto (per ora solo in Italia) nel 2017.

2.3.                    Presenza dell’Italia

Ho sempre ritenuto importante che la FIS fosse ben rappresentata all’estero. Per questo ho partecipato a tutti gli incontri europei organizzati dal coordinatore mondiale (con la sola eccezione di quello del 2009, che si è tenuto un mese dopo il terremoto che ha colpito la mia città). Questi incontri si sono tenuti ad Oslo (2006), Porto (2012), Tallinn (2016).

Fino al 2013 sui siti mondiali relativi a JOTA e JOTI quasi tutti i servizi erano disponibili anche in italiano (dopo quell’anno, non era più tecnicamente possibile avere traduzioni parallele sul nuovo sito mondiale). Ho costantemente inviato al bureau i report annuali, che sono confluiti nel report mondiale. Anche i DVD dell’evento che sono stati prodotti per molti anni di seguito hanno sempre dato molto spazio ai gruppi italiani.

Inoltre, quasi sempre nella preparazione delle attività a livello mondiale ho riportato le esigenze dei gruppi italiani (ad es. per l’attenzione alla presenza contemporanea di gruppi di associazioni scout non riconosciute, o per adattare i tempi delle attività preparative del JOTA-JOTI alle esigenze dei gruppi italiani). Un altro esempio è stato il server mondiale delle iscrizioni. Poiché fra il 2015 ed il 2017 quello mondiale è risultato complesso da usare, abbiamo affiancato ad esso (in cooperazione e non in competizione) una “mappa italiana delle postazioni JOTA-JOTI”. Quest’anno, dopo che anche su mia insistenza il server mondiale è stato rivisto ed è molto più pratico, abbiamo abolito questa inutile duplicazione.

Al momento l’Italia è di nuovo ben rappresentata anche in Scoutlink. Il coordinatore nazionale Ciro Attanasio (AGESCI) partecipa alle iniziative del consiglio direttivo di Scoutlink, e Francesco Trebo (CNGEI) ha anche lui degli incarichi tecnici a livello mondiale in Scoutlink.

3.     I problemi attuali

Dal 2017 un piccolo gruppo di radioamatori AGESCI insoddisfatti si è organizzato in una struttura parallela. Si tratta principalmente di “nostalgici” del settore radioscout, disciolto nel 2004, che vogliono maggior spazio per nominativi speciali, contest, ed altre cose del genere. Si lamentano anche della troppa attenzione data “ad internet” (in realtà guardando gli archivi della mailing list si vede chiaramente che gran parte delle notizie è di tipo generale ed organizzativo, mentre le notizie dedicate solo ad internet o solo alla radio sostanzialmente si equivalgono).

Quest’anno, questo gruppo (la maggior parte dei cui membri è comunque assente da tempo da tutti gli incontri e dalle verifiche) ha cercato di presentarsi come un “settore” alternativo, comunque rivolto solo all’AGESCI, e che sta tornando indietro al secolo scorso, indicendo contest, preoccupandosi dei nominativi speciali, e reintroducendo una burocrazia interna di “incaricati regionali” decisamente obsoleta al giorno d’oggi per chi dice di usare tecnologie elettroniche di comunicazione.

Il gruppo si è anche reso responsabile di episodi sgradevoli, come la creazione di un sito d’iscrizione alternativo a quello mondiale. Per fortuna, tale iniziativa è fallita, infatti, mentre il sito d’iscrizioni mondiale riporta 94 iscrizioni dall’Italia, il sito alternativo ne ha circa 30 (e so che non tutte corrispondono a persone che si sono volute iscrivere). Di queste 30 iscrizioni, solo 7 corrispondono a verifiche compilate, o comunque hanno inviato dati sulla loro attività al sito mondiale. Il grosso incremento dei numeri di quest’anno, infatti, è stato dovuto a gruppi non presenti sul sito separatista.

Un altro episodio ancor più sgradevole, e peraltro anche illegale, è stato la copia spudorata del formulario di verifica del JOTA-JOTI 2018 (copia imperfetta in quanto aggiunge degli errori). Questa copia potrebbe aver indotto in errore qualche gruppo, e questo sarebbe un vero peccato. Questa richiesta di verifica era presentata come necessaria per la presentazione, da parte loro, di una verifica dell’evento a Richard Middelkoop, il coordinatore mondiale. Ovviamente, Richard Middelkoop ha confermato che accetta le verifiche solo dalle fonti ufficiali.

Il gruppo aveva anche inviato una sorta di “petizione” sia a Richard Middelkoop che ai vertici FIS, lamentandosi di varie cose, come l’inattività del coordinatore (talmente inattivo che devono copiare il suo lavoro). Si lamentavano anche della mancanza di proposte di attività (che se seguissero le comunicazioni ufficiali invece conoscerebbero).

4.     Un bilancio

Indubbiamente in questi 11 anni il JOTA-JOTI ha avuto maggior visibilità in Italia. C’è una struttura di distribuzione delle informazioni che funziona, anche se può sempre essere perfezionata.

Quello che 11 anni fa era noto a pochi gruppi ha raggiunto molte persone. Nei primi report mondiali riferivo di partecipazioni di circa 700 persone l’anno, e siamo passati ai 1300 di quest’anno. Inoltre, la partecipazione dei ragazzi è abbastanza bilanciata fra i due sessi, e sono presenti tutte le branche.

Ci sono oramai varie persone coinvolte nel JOTA-JOTI, e il tutto non si basa su uno solo. Anche l’età media dei capi partecipanti è scesa parecchio.

Grazie anche a Maurizio Misinato (che fu incaricato dal CNGEI di seguire il JOTA per vari anni fino alla sua morte) sono riuscito a raggiungere anche quest’associazione, che oramai è presente regolarmente nell’evento.

Il sistema di comunicazioni del JOTA-JOTI in Italia comprende oggi una mailing list di avvisi con ben 250 iscritti, un sito web, due gruppi WhatsApp, una pagina facebook.

Se i “soliti gruppi”, quelli che partecipano al JOTA da trent’anni, hanno proseguito per la loro strada (o almeno così pare, visto che non danno segni di vita nelle verifiche), negli anni sono stati moltissimi i gruppi nuovi, che pur partecipando magari una sola volta hanno consentito ai loro ragazzi di affacciarsi alla dimensione mondiale dello scautismo.

E questo, francamente, da solo mi pare sufficiente a giustificare tutti gli sforzi che ho fatto in questi undici anni.

 

Gino Lucrezi

 

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